Didattica della musica: insieme verso il futuro

Negli anni ’60 sono stati attivati nei Conservatori di musica i primi corsi straordinari di Didattica della musica. Negli anni ’90 i Corsi straordinari sono stati trasformati in Scuole di Didattica della musica. Negli anni 2000 i corsi delle Scuole di didattica sono diventati abilitanti per l’insegnamento nelle scuole secondarie. Attualmente la normativa (decreto 249 del 10 settembre 2010) prevede l’attivazione di corsi biennali di II livello che danno accesso al TFA (Tirocinio Formativo Attivo), anche se le norme sembrano in continua evoluzione (cfr. in particolare quanto previsto dalla legge 107 del 13 luglio 2015).

Le Scuole di Didattica della musica dovrebbero comunque essere il motore trainante dei Dipartimenti di Didattica della musica, a cui afferiscono docenti e insegnamenti finalizzati alla specifica formazione dei futuri insegnanti nei vari gradi e ordini di scuola e nelle altre strutture formative (scuole di musica, cori, ecc.), e che hanno il compito di progettare e attivare corsi di I e di II livello, corsi di perfezionamento (o master) di I e di II livello, progetti di ricerca, corsi di specializzazione, attività di formazione permanente.
In questa fase di profondi cambiamenti e di contemporanee situazioni d’incertezza, è essenziale che tutte le persone che hanno a cuore sia la formazione musicale delle nuove generazioni sia lo sviluppo della cultura musicale come bene comune per una cittadinanza attiva, uniscano le energie, i pensieri, le azioni per migliorare il sistema formativo in primo luogo dei Conservatori di musica.
Questo blog, sollecitato anche dall’azione del DDM-GO (Docenti di Didattica della Musica – Gruppo Operativo), è stato attivato nel settembre 2012.
Tutti possono partecipare (docenti dei conservatori, educatori musicali, pedagogisti, persone interessate alla didattica e alla psicopedagogia della formazione musicale, …) avendo cura di far emergere quanto di positivo c’è o ci potrebbe essere in ciascuna Istituzione.

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Richieste urgenti per l’applicazione del DPCM 4 agosto 2023

[Docenti di Didattica della Musica – Gruppo Operativo: DDM-GO]

Al Ministro dell’Università e della Ricerca Senatrice Prof. Anna Maria Bernini
Al Ministro dell’Istruzione e del Merito Prof. Giuseppe Valditara
Alla Direzione Generale degli ordinamenti della formazione superiore e del diritto allo studio Direttore Generale Dr. Gianluca Cerracchio
Alla Presidente del CNAM Prof.ssa Giovanna Cassese
Al Presidente della Conferenza Direttori dei Conservatori M.° Roberto Antonello

e p.c.

Al Presidente della Conferenza Direttori delle Accademie Prof. Gianni Latino
Al Presidente dell’Anvur Prof. Antonio Felice Uricchio
Al Direttore dell’Anvur Dott. Daniele Livon

6 novembre 2023

Oggetto: Richieste urgenti per l’applicazione del DPCM 4 agosto 2023

Le Scuole di Didattica della Musica (nate sperimentalmente del 1969 e ricondotte a ordinamento nel 1992) nel corso degli ultimi 25 anni si sono impegnate ad armonizzare la propria offerta formativa con le continue modifiche normative introdotte in materia di formazione, abilitazione e reclutamento dei docenti di scuola secondaria.
Dal 2002 i Corsi in Didattica della musica presso i Conservatori hanno rilasciato titoli con valore abilitante:
– grazie alla legge 22 novembre 2002, n. 268, art. 6, c. 2 con i Corsi allora quadriennali.
– con gli stessi corsi riorganizzati in bienni abilitanti ai sensi dei DM 12.11.2004, n° 109, e DM 28.09.2007, n° 107.
– con l’attivazione dei Bienni + TFA previsti dal DM 249/2010, conclusi da esami di stato abilitanti.
– infine, con i percorsi formativi finalizzati all’acquisizione dei 24 CFA necessari per l’accesso ai concorsi di cui al DM 616/17, che sono stati integrati nei piani di studio di Trienni e Bienni in Didattica della Musica e dello Strumento.

Nonostante la lunga e consolidata storia nella formazione iniziale dei docenti di discipline musicali e nel rilascio delle relative abilitazioni, nel recente DPCM 4 agosto 2023 non è stata tuttavia tenuta in debito conto la necessaria armonizzazione tra il nuovo sistema per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento e i Corsi Accademici di II livello in Didattica della musica e dello strumento, come richiesto anche dal CNAM nel suo parere del 5 luglio 2023.
Quindi, in merito alla sua attuazione, i sottoscritti Professori dei Dipartimenti di Didattica della musica ribadiscono e sottolineano le seguenti criticità:

  1.  il mancato riconoscimento dell’attuale l’offerta formativa dei bienni di Didattica della Musica,che mortifica iscritti e diplomati costretti ad acquisire nuovamente crediti già acquisiti, vanificando così un percorso già specificatamente e interamente dedicato alla formazioneprofessionale in campo didattico-disciplinare;
  2.  la grande complessità nell’attivazione per l’A.A. 2023-24 di almeno 4 Percorsi differenziati (di cui agli Allegati 1, 2, 3, e 5);
  3. gli strettissimi tempi concessi a fronte dell’assenza di alcuni Decreti fondamentali all’attuazione dei Percorsi:
    •  il Decreto di cui all’Art. 6 comma 4 del DPCM per la programmazione a livello locale degli accessi in base al potenziale formativo delle singole Istituzioni:
    • il Decreto per la nomina dei Tutor coordinatori di cui all’Art. 10 comma 1 del DPCM e dell’Art.2 bis comma 7 del Decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 59. La figura del Tutor coordinatore è indispensabile per lo svolgimento delle attività di Tirocinio diretto e indiretto di cui agli allegati 1, 2, 3, 4, 5 del DPCM.

Per le ragioni sopra esposte i sottoscritti Professori dei Dipartimenti di Didattica della musica CHIEDONO

  1. l’urgente emanazione dei Decreti mancanti;
  2. chiarimenti circa l’attivazione dei Percorsi di cui agli Allegati 1, 2, 3 e 5 nel 2023-24;
  3. chiarimenti sulla possibilità di procedere ad accreditamenti di Percorsi per la formazione iniziale per le istituzioni AFAM anche nel 2024-25. In tal caso si raccomanda di provvedere con largo anticipo all’apertura della piattaforma per l’A.A. 2024-25 (al massimo nel mese di giugno 2024)
  4. una soluzione che tuteli i diplomati e gli iscritti ai Corsi Accademici di II livello in Didattica della musica e dello strumento con modifiche normative mirate atte a confermare il riconoscimento del valore abilitante per i suddetti corsi, aggiornati in base ai contenuti dell’attuale offerta formativa destinata ai 60 CFA.

Tale soluzione può essere ottenuta in tre modi alternativi:

1.“Alla fine dell’art. comma 4 dell’Art. 2-bis del DL 59/2017, aggiungere il periodo:

I corsi accademici di II livello AFAM a indirizzo Didattico (DCSL 21) rilasciano titoli abilitanti adeguando la propria offerta formativa, anche con crediti aggiuntivi, ai sensi dei percorsi previsti dal presente decreto legislativo 59/2017 e successive modifiche.”

2. “All’Allegato B del DPCM 4.08.2023 (GU Serie Generale n.224 del 25-09-2023), aggiungere la seguente lettera “G”:

G) I corsi accademici di II livello AFAM a indirizzo Didattico (DCSL 21) rilasciano titoli aventi valore abilitante ai sensi del presente DPCM, integrando la propria offerta formativa in base alle tabelle di cui agli allegati 1, 2, 3, 4, e 5, anche con crediti aggiuntivi”

3. prevedendo per detti Corsi un riconoscimento di CFA svincolato da quote massime e, comunque non inferiori ai 40 CFA.

I sottoscritti Professori dei Dipartimenti di Didattica della Musica:

Piera Bagnus CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Como]
Maurizio Baldin CODD/01– Direzione di coro e repertorio corale per Didattica [Conservatorio di Trieste]
Donatella Bartolini CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Firenze]
Maria Grazia Bellia CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Catania]
Luca Bertazzoni CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Fermo]
Luigia Berti CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio de L’Aquila]
Marina Callegari CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Vicenza]
Roberto Carnevale CODD/06 – Storia della musica per Didattica [Conservatorio di Catania]
Angela Cattelan CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Adria]
Luigi Cociglio CODD/01 – Direzione di coro e repertorio corale per Didattica [Conservatorio di Alessandria]
Lara Corbacchini CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Trento]
Alessandra Corbelli CODD/02 – Elementi di composizione per Didattica [Conservatorio di Modena]
Cristina Cristancig, CODD/05 – Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica [Conservatorio di Bologna]
Maria Luisa D’Alessandro CODD/05 – Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica [Conservatorio di Roma]
Franca Ferrari CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Roma]
Sandra Fortuna CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Frosinone] 
Anna Maria Freschi CODD/04 – Pedagogia musicale [docente in quiescenza] 
Achille Gallo CODD/05– Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica [Conservatorio Adria]
Gabriele Giacomelli CODD/06 – Storia della musica per Didattica [Conservatorio di Bologna]
Marco Giuliani CODD/06 – Storia della musica per Didattica [docente in quiescenza]
Giovanna Guardabasso CODD/04  – Pedagogia musicale [Conservatorio di Bologna]
Lucio Ivaldi CODD/01 – Direzione di coro e repertorio corale per Didattica [Conservatorio di Frosinone]
Mariantonietta Lamanna CODD/04  – Pedagogia musicale [Conservatorio di Bari]
Maria Leonardi CODD/02 – Elementi di composizione per Didattica [Conservatorio di Catania]
Fabio Lombardo CODD/01 – Direzione di coro e repertorio corale per Didattica [Conservatorio di La Spezia]
Stefano Lorenzetti CODD/06 – Storia della musica per Didattica [Conservatorio di Vicenza]
Stefania Lucchetti CODD/04  – Pedagogia musicale [Conservatorio di Venezia]
Nicolò Maccavino CODD/06 – Storia della musica per Didattica [Conservatorio di Reggio Calabria]
Piero Marconi CODD/05 – Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica [Conservatorio di Pesaro]
Nadia Masini CODD/06 – Storia della musica per Didattica [Conservatorio di Brescia]
Orietta Mattio CODD/04  – Pedagogia musicale [Conservatorio di Torino ]
Claudia Maria Mattiotto CODD/05– Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica [Conservatorio Novara]
Annamaria Minafra CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Novara]
Monica Molella CODD/02 – Elementi di composizione per Didattica [Conservatorio di Latina]
Roberto Neulichedl CODD/04 – Pedagogia musicale [docente in quiescenza] 
Emanuele Pappalardo CODD/02 – Elementi di composizione per Didattica [docente in quiescenza]
Mario Piatti CODD/04 – Pedagogia musicale [docente in quiescenza]
Elisa Poidomani CODD/01 – Direzione di coro e repertorio corale per Didattica [Conservatorio di Catania]
Francesco Possenti CODD/05 – Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica [Conservatorio di Latina]
Maurizio Preziosi CODD/05– Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica [Conservatorio di Cosenza] 
Emanuele Raganato CODD/06 – Storia della musica per Didattica [Conservatorio di Fermo]
Gabriele Rubino CODD/04 – Pedagogia musicale [Conservatorio di Sassari]
Paola Salvezza CODD/01 – Direzione di coro e repertorio corale per Didattica [Conservatorio di Modena]
Raffaele Sargenti CODD/02 – Elementi di composizione per Didattica [Conservatorio di Venezia]
Giannicola Spanu CODD/06 – Storia della musica per Didattica [ [Conservatorio di Sassari]
Gino Tanasini CODD/01 – Direzione di coro e repertorio corale per Didattica [Conservatorio di Novara]
Massimiliano Viel CODD/02 – Elementi di composizione per Didattica [Conservatorio di Milano]
Francesco Villa CODD/02 – Elementi di composizione per Didattica [Conservatorio di Brescia]
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Riordino degli studi artistici, musicali e coreutici – DDL Atto Senato 2020

Il DDM-GO (Docenti di Didattica della Musica – Gruppo Operativo) ha inviato all’attenzione del Presidente della VII Commissione del Senato della Repubblica e dei suoi componenti, la richiesta di audizione con l’allegato documento sul  DDL 2020 (Russo et al.) di Delega al Governo per il riordino degli studi artistici, musicali e coreutici”.

Premessa

I reiterati interventi normativi degli ultimi vent’anni nella “filiera” della formazione musicale hanno evidenziato la carenza di una profonda riflessione epistemologica, psicopedagogica e didattica. Ne sono così scaturiti progressivi “aggiustamenti” che – per quanto meritori nelle intenzioni – hanno dato al settore risposte poco coerenti con quanto maturato grazie all’esperienza di buone pratiche, alla ricerca e alla letteratura che ne è derivata.
Lo stesso dibattito su “orientamento” vs “indirizzo” (già avviatosi all’epoca della riconduzione a ordinamento delle Scuole Medie a Orientamento Musicale) non è del tutto risolto, sebbene i programmi di allora abbiano recepito in gran parte le indicazioni provenienti dai settori più avanzati dell’educazione musicale. Così come le attuali Indicazioni Nazionali per il curricolo hanno chiarito che il percorso musicale e strumentale delle Smim ha valore formativo e non professionalizzante, mantenendosi peraltro aperto all’inclusione di diversamente abili.
Inoltre, le ricadute negative di scelte poco coerenti non hanno riguardato solo i vari tentativi di riordino degli studi ma, peggio, la stessa formazione dei docenti per la quale non si è saputo fare tesoro dell’esperienza delle Ssis e in parte dei successivi corsi di TFA, dove il tirocinio costituiva il perno della professione docente.

I punti di criticità che vorremmo rilevare in merito al DDL sono relativi ai seguenti aspetti:
1) assetto ordinamentale e procedure di delega (Art. 1; Art. 7; Art. 8)
2) articolazione dei percorsi formativi (Art. 2; Art. 3; Art. 4; Art. 5; Art. 6)

1) Assetto ordinamentale e procedure di delega
(Art. 1; Art. 7; Art. 8)

Innanzitutto si rileva che il ricorso alla delega, in parziale sovrapposizione a una precedente delega tuttora non pienamente attuata (cfr. DLvo 13 aprile 2017, n. 60, art. 13), testimonia di fatto una difficoltà nell’attuare quanto in parte già sancito da norme pregresse. Sul piano del metodo, quindi, ogni eventuale riordino degli assetti organizzativi scolastici dovrebbe considerare anzitutto:

  1. a) la capacità della compagine governativa di turno di farsi carico in tempi utili delle norme approvate dal Parlamento (pena il rischio di ingolfo normativo a livello attuativo);
  2. b) l’aggiornamento del necessario coordinamento tra testi normativi richiamati, con particolare riferimento alle nuove classi di concorso, nonché ai percorsi formativi, in certi casi non più esistenti, in merito ai titoli rilasciati e alle loro possibili equipollenze.

In secondo luogo, se da un lato si può ritenere positivo l’intento di considerare in modo unitario i possibili interventi di “riordino e armonizzazione complessiva degli studi della formazione artistica, musicale e coreutica”, dall’altro si rischia di vanificare tale intento utilizzando terminologie specifiche che differenziano il “Tempo musica” dal “Tempo pieno delle arti”. Sarebbe più opportuno considerare un’unica categoria di organizzazione del tempo scuola dedicato all’area artistica secondo un modello curricolare flessibile, basato su un’articolazione oraria che consenta a ciascun/a bambino/a la maturazione progressiva di proprie vocazioni artistiche[1]. Ciò non solo per garantire uno sviluppo armonico in cui il corpo costituisca la matrice espressiva comune ai diversi linguaggi, ma anche al fine di intercettare in modo rispettoso delle tappe dello sviluppo i cosiddetti “talenti”. Preferibile quindi partire dall’idea di curricolo orientato artisticamente, dove tutte le discipline, non solo artistiche, concorrano allo sviluppo di un pensiero estetico-creativo, e non di mere “abilità” artistiche.
Guardando ancora unitariamente al sistema formativo integrato, soprattutto in campo musicale, si ricorda come questo veda un’ampia compartecipazione dell’associazionismo e del Terzo Settore, che una proposta di riordino complessivo non può ignorare.

In terzo luogo si fa notare che la normativa vigente già prevede la possibilità di utilizzare le ore aggiuntive settimanali o la rimodulazione flessibile dei quadri orari[2]. Non si tratta quindi di ribadire quanto già previsto, bensì di predisporre strumenti e finanziamenti che possano rendere praticabile tale “possibilità di attivazione”, sulla base delle seguenti condizioni:

  1. a) pianificazione del tempo scuola in relazione al curricolo di musica;
  2. b) adeguamento architettonico-logistico e strumentale (spazi, aule, attrezzature ecc.), a cui nel DDL non si fa invece minimamente cenno;
  3. c) reclutamento di docenti altamente qualificati tanto a livello psicopedagogico, quanto artistico.

Le soluzioni prospettate per l’individuazione dei docenti, basate su quanto già previsto dalla normativa vigente, appaiono frammentarie, poco coerenti e non sempre aggiornate. Per realizzare per tutte/i un curricolo di musica secondo le Indicazioni nazionali, è necessario formalizzare la figura giuridica del docente di musica per la scuola primaria, incardinato in una specifica classe di concorso e prevedere specifici percorsi di formazione iniziale e in servizio in grado di curarne le competenze didattico-musicali.
Ogni altra soluzione rischia di risultare provvisoria e di non garantire continuità e qualità professionale. Essenziale è quindi raccordare i provvedimenti previsti dal DDL con la normativa relativa alla formazione iniziale degli insegnanti e al successivo reclutamento.

2) Articolazione dei percorsi formativi
(Art. 2, comma 1 a, b; Art. 3, comma 1 a, b, c; Art. 4, comma 1 a, b; Art. 5, comma 1 a, b; Art. 6 comma 1 a,b, c)

Con riferimento generale al settore musica, preme sottolineare che gli interventi previsti dal DDL rischiano di generare incoerenze e contraddizioni se viene meno una visione unitaria del sistema formativo e se la dimensione professionalizzante non si innesta sul terreno di una educazione musicale curricolare generalizzata, ovvero garantita a tutti/e. Sollecitiamo quindi l’attenzione del legislatore su un principio formativo che riteniamo prioritario, e cioè la ricerca di un rapporto equilibrato tra obbligatorietà e opzionalità, tra collettivo e individuale, tra percorsi validi per tutti e, invece, personalizzati.

Per segmenti, sottolineiamo in particolare i seguenti nodi strutturali:

– nella scuola primaria la disciplina Musica, pur prevista dalle Indicazioni Nazionali, non viene di fatto insegnata per una carenza di competenze didattico-musicali da parte dell’attuale corpo docente;

– all’interno dei piani formativi della secondaria di primo grado l’attuale disciplina Musica non può e non deve, in nessun caso, cessare di svolgere la funzione di formazione di carattere generale che le indicazioni Nazionali le assegnano; parimenti, la presenza di Indirizzi Musicali (ex Smim) non può eludere il ruolo di “orientamento” che la legge prescrive per questo segmento formativo e, quindi, prefigurarsi in funzione del solo Liceo Musicale;

– la Musica è assente come disciplina nel curricolo di tutte le scuole secondarie di secondo grado, ad eccezione dei Licei musicali; fatto questo grave e più volte denunciato;[3]

– a differenza dei Licei artistici, i Licei musicali non prevedono indirizzi che consentano di approfondire competenze necessarie alla prosecuzione degli studi nei diversi Trienni dell’AFAM (Interpretazione, Composizione, Nuove Tecnologie), o dell’università, e che preparino a diversificate professioni musicali.

Scuola primaria

È soprattutto a livello di scuola primaria che è bene non preconizzare eccessivamente un orientamento che, alla fine della filiera, si desidera immaginare professionalizzante. Ciò implica garantire a tutti i bambini e le bambine una formazione musicale curricolare quale diritto fondamentale. La “possibilità di attivare” il “Tempo musica” o il “Tempo pieno delle arti”, se demandata alla decisione d’istituzioni scolastiche e famiglie, rischia di trasformarsi in una “nicchia formativa” per pochi a discapito di tanti.
Nel Tempo musica non è chiarito quali attività siano previste per i “corsi di propedeutica musicale”. La dicitura presenta peraltro alcuni problemi sotto il profilo terminologico-concettuale, dato che è “propedeutico” ciò che si pone quale “premessa” a un “dopo” (analoga problematica presenta la definizione utilizzata nel testo di “pre-danza”). Ciò pare nuovamente rinviare a una concezione curricolare “verticale” sequenziale, orientata al solo sviluppo di abilità strumentali. Non si vede ragione per modificare l’attuale dicitura Musica già declinabile in una pluralità di attività musicali.
L’attivazione del “Tempo musica” e del “Tempo pieno delle arti” appare non coordinata con l’istituzione dell’“Istituto comprensivo a indirizzo musicale”. Se l’intento è di garantire a bambine e bambini di scuola primaria la possibilità di una completa educazione musicale, allora si dovrebbe avere il coraggio di modificare l’ordinamento della primaria in modo che a tutti (e non solo nelle ultime tre classi) sia garantito un sufficiente “tempo musica” in cui poter realizzare esperienze di canto corale, di pratica strumentale d’insieme (ancor prima che individuale), di ascolto, di pratiche creative anche in interazione con altri linguaggi artistici.
Appare infine del tutto ingiustificata (oltre che probabilmente impraticabile) la previsione all’art. 3, c. 1, lett. d, punto 1) che “l’insegnamento dello strumento musicale” possa avvenire “per un’ora a settimana per ciascun alunno”. Si ricorda come le più avanzate ricerche nel settore della didattica strumentale e le concrete esperienze di formazione strumentale di massa (come nel caso del Sistema delle Orchestre venezuelane, non a caso preso a modello da Claudio Abbado) abbiano dimostrato che la lezione collettiva di strumento (seppur a piccolo gruppo) sia di gran lunga preferibile alla lezione individuale. Modello quest’ultimo sotteso nel testo: forse più attento a creare occupazione (con una moltiplicazione dissennata di cattedre), che non a raggiungere risultati ottimali a livello degli apprendimenti musicali (con notevole vantaggio economico, peraltro, per le casse dello Stato).

Scuola secondaria di primo grado

Il DDL delega il Governo al “riordino della scuola secondaria di primo grado a indirizzo musicale, intesa come sostitutiva dei corsi inferiori dei corsi ordinamentali dei conservatori di musica” (Art. 1, comma 1 c). Si ritiene tale prospettiva estremamente problematica.
Anzitutto, la previsione di “potenziare, nelle sezioni a indirizzo musicale, la conoscenza della teoria musicale, la lettura ritmica e melodica, l’educazione dell’orecchio e i cenni di armonia e analisi musicale, utilizzando le due ore curriculari di musica” (Art. 4, comma 1, lett. b,), cancella decenni di conquiste pedagogico-didattiche che hanno consentito di superare la limitata prospettiva “conservatoriale” degli studi musicali. Le buone pratiche più recenti (come anche documentato nell’apposita area dedicata a “Musica a Scuola” dell’INDIRE[4]) testimoniano l’attenzione verso lo sviluppo integrale delle identità musicali, mediante una varietà di attività connesse ad ascolto attivo, produzione, improvvisazione, invenzione (anche con l’utilizzo di nuove tecnologie) e interpretazione con molteplici strumenti e mediante il corpo (body percussion ecc.).
Sempre nell’Art. 4 si fa riferimento alla ridefinizione delle attività e dei programmi in modo che “risultino allineati alle prove di ammissione al primo anno del liceo musicale”. Intento che, oltre ad essere discutibile, si presenta altamente irrealizzabile se preso alla lettera.
In tal caso, si dovrebbero infatti prevedere corsi relativi a tutti gli strumenti attivabili nel Liceo, e non limitatamente a quelli attualmente possibili per i corsi a indirizzo musicale. Il DDL sembra non porsi il problema dell’inevitabile moltiplicazione di cattedre di strumento e dei relativi finanziamenti necessari.

Scuola secondaria di secondo grado

Il DDL non prevede l’inserimento organico di “Musica” nei curricoli delle scuole secondarie superiori. Un’occasione mancata, quindi, che lascia irrisolto il problema dell’assenza della cultura musicale nella formazione dei giovani, tanto più necessaria nella fase post-pandemica.[5]

Il DDL fa riferimento unicamente ai Licei musicali, alternando indicazioni sulla ridefinizione dei programmi e delle prove di accesso (discutibile all’Art. 6, comma 1, lett. b, la richiesta di “conoscenza di almeno due chiavi musicali e dei rudimenti dell’armonia musicale”), con proposte specifiche su alcuni generi musicali, in particolare sul jazz[6].
A nostro avviso il progetto formativo del Liceo musicale dovrebbe orientare verso diverse professioni musicali mediante l’istituzione di indirizzi o curvature orarie che, oltre a consentire di coltivare inclinazioni individuali, siano funzionali anche all’ammissione ai Trienni offerti dall’AFAM e dall’Università per la formazione di compositori, storici della musica, insegnanti di discipline musicali, esperti di Tecnologie musicali, interpreti in diversi ambiti e generi musicali.

Note

[1] Cfr l’interessante assetto formativo del consolidato progetto pilota “Oriol Martorell” di Barcellona: https://docs.google.com/document/d/1hN7Qxc2dLAEzlMATVJ5m4mxl6JVDeVYAdHcST1cfsP8/edit

[2] Cfr. ad es. il DM n. 47 del 13 giugno 2006, con riferimento al D.M. 28 dicembre 2005 applicativo del D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226.

[3] Cfr. i due dossier pubblicato alle pagina web https://www.musicheria.net/rubriche/notizie/370-musica-nei-licei-autonomia-indirizzo-o-convenzioni e https://www.musicheria.net/rubriche/studi-e-ricerche/767-il-liceo-musicale.

[4] Cfr. https://www.indire.it/progetto/musica-a-scuola/

[5] Si fa riferimento al ruolo che la musica, come altre forme di espressione artistica, può svolgere ai fini della socializzazione e per il superamento di angosce e fragilità provocate dal confinamento.

[6] Preme ricordare come sino a non molti anni fa la formazione nei corsi di Musica jazz prevedesse il possesso di competenze musicali fondamentali trasversali, quali quelle connesse ai corsi di Teoria e solfeggio, di Armonia e di Storia della musica. A tali corsi si poteva infatti accedere esclusivamente previo un Diploma Accademico della durata di 5 o 7 anni, ovvero il compimento superiore di un corso decennale.

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Convegno GEO > DDM-GO: Proposte su Formazione professionale docenti 2020

Il DDM-GO ha partecipato attivamente al convegno “Professione insegnante: quali strategie per la formazione?“, organizzato congiuntamente da GEO e dalla CRUI (n modalità on-line) dal 15 al 17 giugno 2020.

In allegato il contributo portato dai Docenti di Didattica della Musica – Gruppo Operativo.DDM-GO – Proposte su Formazione professionale docente 2020 (x GEO)

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Proposte per la formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria

Si segnala la Proposta CUNSF, DDM-GO, ANFIS, CIDI, MCE frutto del confronto avviato a partire dal gennaio 2020 tra CUNSF (Conferenza Universitaria Nazionale di Scienze della Formazione), DDM-GO (Docenti di Didattica della Musica – Gruppo Operativo, per il settore AFAM), ANFIS (Associazione Nazionale Formatori Insegnanti Supervisori), CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti) e MCE (Movimento di Cooperazione Educativa).

La riflessione sulla formazione degli insegnanti nasce a seguito del Convegno Nazionale “Formazione iniziale degli insegnanti: scorciatoie o qualità?” tenutosi a Roma il 4 dicembre 2019 su iniziativa di ANFIS, CIDI e DDM-GO.

Il documento delinea i principi cardine per una ipotesi condivisa di percorso di specializzazione per l’accesso alla professione docente nella scuola secondaria di I e Ii grado.

Per il DDM-GO non rappresenta una soluzione propriamente ideale, ma quanto meno compatibile e plausibile con l’attuale sistema basato sul requisito dei soli 24 CFA/CFU per la partecipazione ai concorsi ordinari. Si ricorda infatti che nel corso degli ultimi due decenni, in Italia , si è assistito purtroppo al reiterato affossamento di diversi modelli di sistemi di formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria: a partire dalle SSIS, ai bienni abilitanti ex legge137/2007; per poi passare ai bienni ad indirizzo didattico + TFA ex DM 249/2010 e, infine, il cosiddetto FIT ex legge 107/2015.

[La redazione].

 

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Convegno Nazionale “Formazione iniziale degli insegnanti: scorciatoie o qualità?

http://www.anfis.it/images/Banner_Largo_NEW3.png

Il convegno, promosso da DDM-GO, ANFIS e CIDI, avrà luogo a Roma, mercoledì 4 dicembre 2019 (ore 10.00-14.00) presso la prestigiosa sala del Palazzo dei Gruppi Parlamentari, Via di Campo Marzio, 78 – Roma.
A partire da una riflessione sui sistemi che si sono avvicendati nell’arco degli ultimi vent’anni, e da una proposta concreta che sarà presentata in quella sede, il convegno intende promuovere una riflessione su formazione iniziale, sistemi di abilitazione e di reclutamento dei docenti di scuola secondaria, evidenziando l’esigenza non più procrastinabile di una specializzazione certa per la professione docente, che possa contare in modo non episodico su figure di docenti esperti che (in raccordo con le istituzioni universitarie e AFAM) possano operare all’interno della Scuola per l’attuazione di un tirocinio didattico solidamente strutturato e professionalmente supervisionato.

La partecipazione all’iniziativa è gratuita e aperta a tutti gli interessati (docenti, studenti, esperti, genitori ecc.). Dato però il limitato numero di posti, e l’esigenza di garantire un accesso controllato alla sala, è necessario provvedere quanto prima alla compilazione della scheda di registrazione al Convegno tramite il seguente link:.

REGISTRAZIONE al CONVEGNO

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Assegnazioni docenze ed esposto per mancato controllo nell’erogazione dei 24 CFA

Al Ministro all’Istruzione Università e Ricerca, Prof. Marco BUSSETTI,

al Sottosegretario con delega all’AFAM, Prof. Lorenzo FIORAMONTI
e pc.
ai Presidenti delle Commissioni 7e della Camera On. Luigi GALLO e del Senato Sen. Mario PITTONI

alla Conferenza dei Direttori di Conservatorio

OGGETTO Assegnazioni docenze ed esposto per mancato controllo nell’erogazione dei 24 crediti formativi relativi al settore AFAM validi per l’accesso ai concorsi per la scuola secondaria ai sensi del DM 616/2017.

Gent.mo Ministro

Gent.mo Sottosegretario con delega all’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM)

i sottoscritti Docenti di Didattica della Musica, titolari di cattedre afferenti ai Settori Artistico Disciplinari (SAD CODD/*) di cui al DM 616, 10 agosto 2017 (allegato C), segnalano che diverse Istituzioni AFAM (Conservatori e ex Istituti Musicali Pareggiati; cfr: prospetto allegato) benché prive di Dipartimenti di Didattica (o di docenti comunque titolari di SAD CODD/*) stanno offrendo ai propri e ad altri studenti percorsi per l’acquisizione dei 24 CFA in totale difformità e assenza di controllo circa la titolarità degli insegnamenti previsti dal succitato decreto.

Tale condotta risulta gravemente lesiva, oltre che delle competenze di chi ha superato appositi concorsi per accedere a determinati ruoli, delle garanzie di correttezza formale e di qualità dovuta agli studenti ai fini della certificazione finale relativa ai crediti acquisiti negli specifici SAD ai sensi della normativa sopra richiamata quale requisito obbligatorio per l’accesso ai pubblici concorsi.
Premettendo quindi che in linea di principio non siamo contrari all’assegnazione di docenze a colleghi entrati di ruolo con codici diversi, purché ciò avvenga attraverso sistemi trasparenti di verifica delle competenze (soprattutto per quanto concerne in particolare gli specifici CODD/*) e a seguito di procedure comparative abilitanti a livello nazionale per le diverse discipline facenti capo ai vari SAD, i sottoscriventi
CHIEDONO
che il MIUR:
  1. emani un proprio provvedimento urgente in cui sia precisato che gli insegnamenti relativi ai 24 CFA non possono essere assegnati a docenti privi della specifica titolarità riferita ai codici SAD indicati nel DM 616/2017 e relativi allegati, prevedendo altresì (nell’ambito del nuovo sistema di reclutamento e delle procedure per eventuali passaggi di cattedra) che le assegnazione interne possano avvenire solo a seguito dell’acquisizione da parte degli interessati di apposita abilitazione nazionale all’insegnamento anche per discipline diverse da quelle di propria titolarità;
  2. indichi, all’atto dell’accreditamento dei percorsi presso le Istituzioni Formative richiedenti, le precise procedure atte a operare un controllo preventivo sulla titolarità delle docenze e sui requisiti necessari per il rilascio delle certificazioni valide per l’accesso ai concorsi pubblici;
  3. operi un’azione ispettiva atta ad accertare in ciascuna Istituzione la titolarità delle discipline CODD/*, assumendo i nominativi dei docenti, verificando altresì la correttezza delle procedure di eventuale assegnazione delle docenze a docenti interni e/o esterni;
  4. provveda, a tutela del requisito di accesso al concorso, ad annullare i percorsi formativi realizzati in maniera difforme dal dettato legislativo;
  5. sanzioni le Istituzioni resesi responsabili di eventuali abusi d’ufficio.
Si coglie infine l’occasione per segnalare e denunciare il fatto che, in questo clima di progressiva deregulation, si registrano da più parti reiterati tentativi di congelamento e soppressione di “cattedre uniche”, fatto che – oltre ad essere già stato oggetto di denuncia da parte nostra (cfr: https://afamdidamus.altervista.org/conversioni-cattedre-afferenti-alle-scuole-didattica-musica/) – è stato stigmatizzato con Nota MIUR del 20.04.2016 n. 8127, la quale (riprendendo quanto già fermamente stabilito con Nota 24.07.2012, N. 5150) così recita:
“- occorre evitare la conversione delle cattedre uniche se non nei casi di un numero esiguo di studenti iscritti e comunque compatibilmente con la struttura degli ordinamenti didattici dei corsi di studio”
Risulta pertanto evidente che, nel caso di cattedre uniche nei settori CODD/*, queste risultino inequivocabilmente caratterizzanti non solo i trienni e i bienni di Didattica della musica ma, nel caso specifico ad esempio di quella di Pedagogia musicale (CODD/04), indispensabili a insegnamenti di ben 3 delle 4 aree previste per l’acquisizione dei 24 CFA.
Confidando quindi nell’azione di controllo che il MIUR saprà esercitare circa la correttezza formale, oltre che di sostanza, nell’erogazione dei 24 CFA nell’ambito dell’offerta formativa di ciascuna Istituzione, rimaniamo a disposizione per circostanziare quanto sopra denunciato e per ogni ulteriore chiarimento.
I Docenti di Didattica della Musica –  Gruppo Operativo (DDM-GO)

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Prospetto dalla banca dati del portale del MIUR “Universitaly.it” delle Istituzioni musicali AFAM accreditate per il rilascio dei 24 CFA con indicazione del possesso o meno della pianta organica specifica relativa ai SAD CODD/* di cui al DM 616/2017.

Fonte: https://www.universitaly.it/index.php/public/cfuCfaAfam

Istituzione SAD in pianta organica[1] Pagina web dell’istituzione per i 24 CFA
CONSERVATORIO DI MUSICA “E. F. DALL’ABACO” – VERONA NO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA BRUNO MADERNA – CESENA NO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA TORREFRANCA – VIBO VALENTIA NO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA GIROLAMO FRESCOBALDI – FERRARA NO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA LUCIO CAMPIANI – MANTOVA NO (a interni) visualizza
Istituto Superiore di Studi Musicali Claudio Monteverdi di CREMONA NO (a contratto) visualizza
Istituto Superiore di Studi Musicali Luigi Boccherini di LUCCA NO (a contratto) visualizza
Istituto Statale Superiore di Studi Musicali e Coreutici Gaetano Braga di Teramo NO (a contratto) visualizza
Istituto Superiore di Studi Musicali Arturo Toscanini di RIBERA (AG) NO (ass. interne) visualizza
Istituto Superiore di Studi Musicali di REGGIO EMILIA e CASTELNOVO NE MONTI “Achille Peri e Merulo” NO (a contratto + ass. interne) visualizza
Istituto Superiore di Studi Musicali Giuseppe Verdi di RAVENNA NO visualizza
Istituto Superiore di Studi Musicali P.I. Tchaikovsky di NOCERA TERINESE (CZ) NO visualizza
Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di CALTANISSETTA NO visualizza
Istituto Superiore di Studi Musicali di SIENA “Rinaldo Franci” NO visualizza
Scuola di Musica di Fiesole NO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA AGOSTINO STEFFANI – C. VENETO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA ANTONIO BUZZOLLA – ADRIA (RO) visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA ANTONIO VIVALDI – ALESSANDRIA visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA ARCANGELO CORELLI – MESSINA visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA BENEDETTO MARCELLO – VENEZIA visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA DOMENICO CIMAROSA – AVELLINO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA F. ANTONIO BONPORTI – TRENTO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA FRANCESCO VENEZZE – ROVIGO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA GESUALDO DA VENOSA – POTENZA visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA GIACOMO PUCCINI – LA SPEZIA visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA GIOACCHINO ROSSINI – PESARO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA GIORGIO FEDERICO GHEDINI – CUNEO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA G. PERGOLESI – FERMO (FM) visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA GIUSEPPE MARTUCCI SALERNO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA GIUSEPPE TARTINI – TRIESTE visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA GIUSEPPE VERDI – MILANO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA GIUSEPPE VERDI – TORINO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA LORENZO PEROSI – CAMPOBASSO visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA LUCA MARENZIO – BRESCIA visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA LUISA D’ANNUNZIO – PESCARA visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA NICCOLO’ PICCINNI – BARI visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA NICOLO’ PAGANINI – GENOVA visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA OTTORINO RESPIGHI – LATINA visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA STANISLAO GIACOMANTONIO – COSENZA visualizza
CONSERVATORIO DI MUSICA UMBERTO GIORDANO – FOGGIA visualizza
Istituto Superiore di Studi Musicali di Modena e Carpi “Orazio Vecchi – Antonio Tonelli” visualizza

 

[1] Dove possibile (a seguito della consultazione del sito dell’istituzione interessata) è indicato se le docenze risultino assegnate a interni o a contratto.

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Stati Generali AFAM 2019 – Contributo DDM-GO (febbraio 2019)

Grazie ai contatti intrapresi nei mesi scorsi e alla richiesta inviata, abbiamo ricevuto come DDM-GO l’invito ufficiale del Viceministro Prof. Fioramonti a partecipare agli Stati Generali dell’AFAM. A tal fine è stato presisposto il documento Stati Generali AFAM 2019 – Contributo DDM-GO (7.02.2019) che riporta e anlizza parte dei dati della rilevazione da noi appositamnete promossa e che ha visto la partecipazione di 369 diplomate/i.

Il  report completo della rilevazione (con i dati non commentati) è consultabile al seguente link:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeeOmeiEdG4mYsWX3fgObxTu8QdYP3o2zxycQrtCN4sYgsf7w/viewanalytics

la Segreteria Operativa del DDM-GO

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Rilevazione nazionale AFAM 2018-19

A quasi 20 anni dalla riforma dei Conservatori, nel sistema dell’AFAM non è ancora stata avviata un’indagine a tappeto sul rapporto vigente tra formazione e concreti sbocchi professionali e occupazionali in campo musicale.

I Docenti di Didattica della Musica (DDM-GO) hanno quindi intenso promuovere la raccolta di un numero significativo di dati statistici aggiornati quale contributo a un consapevole sviluppo del settore.

Il questionario è anonimo e richiede pochissimi minuti per la sua compilazione. Destinato a chi è in possesso di almeno un Diploma Accademico di vario livello, l’apposito form risulterà disponibile dal 7 al 31 gennaio 2019 al seguente indirizzo web:

https://goo.gl/forms/hfrk6sStkYQZosrj1

Ringraziamo coloro che vorranno compilarlo e raccomandarne la compilazione ad altri.

 

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Didattica della musica: nuove prospettive nel sistema AFAM

I Docenti di Didattica della Musica – Gruppo Operativo (DDM-GO) invitano tutti i colleghi interessati a un incontro nazionale di confronto

FIRENZE, sabato 9 giugno 2018 – Conservatorio “Cherubini”, Villa Favard (zona Rovezzano)

Programma dei lavori:
ore 11.30~13.00: Prospettive dell’offerta formativa dei Dipartimenti di Didattica della Musica a seguito del nuovo sistema di accesso al ruolo docente basato sui 24 CFA (DPR 29/2017 e DM 6016/2017) e dei decreti di autorizzazione e per l’accreditamento dei nuovi bienni ordinamentali (DM 14/2018 e DM 18/2018)

ore 13,00~14.00: pausa pranzo

ore 14,00~16.30: L’offerta formativa dei Dipartimenti di Didattica della Musica tra innovazione metodologica, ricerca, internazionalizzazione e Terza missione
L’incontro si colloca in un momento cruciale per i Dipartimenti di Didattica della Musica a seguito del primo avvio dei percorsi del l’acquisizione dei 24 CFA ai fini delle partecipazioni ai concorsi a cattedre ai sensi del DM 616/2017, nonché (in generale) per i Conservatori, chiamati proprio in questo periodo alla progettazione dei nuovi bienni di II livello ai fini del loro nuovo accreditamento ai sensi del DM 14/2018.
Per predisporre un’adeguata organizzazione della partecipazione all’incontro (nonché per la prenotazione del buffet nella pausa pranzo, del costo ipotizzato 10/12 € circa) si prega di compilare l’apposito form: https://goo.gl/forms/eQUMCS71waWbTdiy2

Nota: la sede di Villa Favard è raggiungibile, oltre che in autobus, con treni locali dalla stazione di S.Maria Novella, con un tempo di percorrenza di 9 minuti.

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Studenti DSA nei Conservatori e nei Licei musicali

Nel Conservatorio di Firenze, a seguito della Giornata di studio “Insegnamenti musicali e disturbi specifici di apprendimento” proposta lo scorso anno con grande successo, si è costituito un gruppo di docenti che ha elaborato un Protocollo di intervento. Le indicazioni contenute in questo documento hanno il duplice scopo di ottemperare alle disposizioni di legge che danno diritto agli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento di partecipare con profitto alle lezioni e agli esami e di offrire ai docenti indicazioni e consigli per lavorare in modo più efficace con questi studenti, che sono sempre più numerosi nelle nostre istituzioni.
Sabato 3 marzo dalle ore 10 alle ore 14 nel Salone del Buonumore presso la sede del Conservatorio di Firenze (P.zza Belle Arti, 2) si terrà un incontro di presentazione e discussione del Protocollo, per un confronto con altri Conservatori e con i Licei musicali per condividere i problemi e individuare soluzioni più articolate.

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